Gli sms ricevuti dall’amante sul proprio telefonino sono una prova più che sufficiente del tradimento e bastano per suffragare una richiesta di separazione da parte del soggetto tradito con addebito a carico dell’altro coniuge. A ribadirlo è stata la Corte di Cassazione sentenziando sul caso di una coppia milanese la cui donna aveva scoperto il tradimento del partner dopo aver consultato in casa il telefonino di lui. Gli ermellini, confermando la decisione della Corte di Appello di Milano, hanno stabilito che l’uomo dovrà pagare complessivamente alla donna la somma di 5 mila euro al mese per il mantenimento suo e dei tre figli.
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